Parla Charlie Carrel: da Ferguson a Tom Dwan

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Tutto si può dire tranne che Charlie Carrel abbia peli sulla lingua.

Il 24enne pro inglese ha parlato di molti suoi colleghi, dalle belle parole per il discusso Chris Ferguson alle meno belle per Polk e O’Dwyer

da assopoker.com

In quest’ultimo articolo dedicato al podcast di Charlie Carrel con BetCoin, riportiamo le dichiarazioni del giovane professionista inglese sui suoi colleghi pro. Charlie ha parlato un po’ di tutti, dal discusso Chris Ferguson a Daniel Negreanu, passando per noti pro come Doug Polk, Tom Dwan e Steve O’Dwyer.

Su ognuno di loro ha fornito un’opinione interessante perché quasi sempre inaspettata. Soprattutto su Ferguson e O’Dwyer.

Charlie Carrel: “Chris Ferguson è innocente”

Non possiamo che partire da Chris Ferguson, perché sul suo conto Carrel ha solo buone parole. Una circostanza inaspettata considerando il personaggio…

“Io penso che le persone dovrebbero stare zitte e iniziare a rispettare Chris Ferguson“, ha dichiarato il 24enne. “Prima di tutto perché ho sentito da più fonti che è assolutamente innocente (nello scandalo Full Tilt, ndr). E parlo di fonti che sanno molto più di quanto sia pubblico”.

“In secondo luogo perché non c’è nessuno nel mondo del poker che non abbia mai fatto qualcosa di sbagliato. Nessuno è puro al 100%, nel poker e fuori dal poker. Trovo che ci sia una totale mancanza di compassione nei suoi confronti. Gli ho parlato e mi è sembrato una persona straordinaria”.

Charlie Carrel su Daniel Negreanu

A proposito di esponenti della vecchia scuola, Carrel ha parlato anche di Daniel Negreanu.

“È difficile pensare ai miei idoli nel poker, perché quelli che avevo anni fa non lo sono più oggi. Ad esempio, un tempo adoravo Daniel Negreanu. Oggi vediamo le cose in modo troppo differente…”

Tuttavia, Charlie mette in chiaro di non aver nulla contro Kid Poker: “Lo stimo molto. Il modo in cui sta al tavolo e intrattiene le persone sono fonte di grande ispirazione per me. Quando ero giovane lo ammiravo”.

Gli idoli di infanzia e l’amore/odio verso Doug Polk

Anche Charlie Carrel, come tantissimi altri appassionati di poker, fu folgorato dal fascino di Tom Dwan. Ma l’inglese è stato anche un grande fan di Tony G.

Ero un grandissimo fan di Tom Dwan. Volevo essere come lui, lo adoravo. Mi piaceva molto anche Tony G, perché al tavolo trollava sempre tutti”.

C’è un personaggio sul quale, invece, non ha ancora un’opinione ben precisa: Doug Polk.

“Ci sono persone che proprio non mi piacciono e verso cui provo sensazioni negative. In una fase della mia carriera mi sono trovato a disprezzare profondamente (ma al tempo stesso apprezzare) Doug Polk. Sono ancora in quella fase, in realtà, perché penso che dovrebbe aggiustare i suoi leak e smettere di essere uno stron*o, ma al tempo stesso mi piace seguirlo”.

Charlie Carrel: “C’è solo un collega che non mi piace ed è Steve O’Dwyer”

In conclusione, Carrel ha parlato a lungo del suo rapporto con Steve O’Dwyer. Si tratta di un lungo monologo nel quale riporta alcuni screzi avuti con il poker player di origini irlandesi. È un racconto molto personale, motivo per cui lo riportiamo per intero.

“Personalmente ho qualcosa contro Steve O’Dwyer. Non l’ho mai detto pubblicamente, lo sanno soltanto gli altri reg degli high roller. Forse non dovrei dirlo, ma lo faccio lo stesso”.

Un anno fa ho vissuto una fase della mia vita molto difficile. La mia ragazza dell’epoca mi aveva appena lasciato ed ero super depresso. Sono sempre stato un ragazzino insensibile, era un meccanismo di autodifesa dai bulli a scuola. Improvvisamente, quella rottura mi portò a sperimentare tutte le emozioni con grande intensità. Il mio gioco fu influenzato da quello stato mentale e per quanto continuassi a vincere, non stavo dando il massimo”.
“Ci furono un paio di situazioni in cui feci errori gravi. Uno di questi avvenne in un torneo da €10.000, a 2 left dalla bolla. Ero praticamente chipleader. Improvvisamente, durante la pausa, mi arrivarono una serie di messaggi molto duri da parte della mia ex fidanzata. Fu devastante dal punto di vista emotivo, ero distrutto. Così, quando mi sedetti al tavolo, decisi di giocare ogni singola mano. Giocai 16 mani e uscii dal torneo in piena bolla, in tilt totale“.
“In quell’occasione, giocai una mano molto male e Steve O’Dwyer iniziò a stuzzicarmi per quella condotta. C’era già stata tensione tra di noi, io gli avevo chiesto scusa ma lui mi aveva mandato a quel paese”.
“Posso accettare gli scherzi, ma certe battute veramente cattive, come quelle che fece, mi fanno venire un attacco di ansia. Mi ricordano il liceo, i bulli e via di scorrendo. Così gli dissi “Hey Steve, sono molto triste in questo momento, potresti non dirmi certe cose? Mi fai stare male“. Lui mi rispose: “Ah, e allora dov’è il divertimento nel poker se non posso fare battute?”“.
“Io ci rimasi di sasso, ma lui continuò a fare le sue battute e a stuzzicarmi per un’intera settimana. Continuava a farmi stare male e questo non lo dimenticherò facilmente. Ho sentito dire che nella vita reale è una bravissima persona, ma per quanto mi riguarda, Steve O’Dwyer è il giocatore di poker verso cui provo più sentimenti negativi in assoluto“.